02/11/2019
È possibile realizzare edifici in grado di mantenere una temperatura costante senza bisogno di ricorrere ai condizionatori? La risposta è sì: basta utilizzare il biomattone, tecnologia che consente di raffrescare gli edifici e sottrarre CO2 dall’atmosfera. I primi test effettuati in Sicilia e Veneto hanno dato risultati sorprendenti.
Più di un semplice mattone
Realizzato con una miscela di calce e canapulo, lo scarto legnoso della canapa, il biomattone è il frutto di uno studio condotto da Enea insieme al Politecnico di Milano nell’ambito del progetto “Riqualificazione energetica degli edifici pubblici esistenti: direzione nZEB”.
I vantaggi? Basso impatto ambientale, alte prestazioni energetiche, capacità isolanti, traspirabilità e protezione da caldo, freddo e umidità. Le pareti costruite con questo materiale, inoltre, sottraggono CO2 dall’atmosfera e la tengono bloccata per un tempo sufficientemente lungo, come spiegato da Giovanni Dotelli del Politecnico di Milano in un articolo di La Repubblica.
Consumi energetici dimezzati
I test effettuati hanno dimostrato che, indipendentemente dalle oscillazioni di umidità e calore esterno, il biomattone mantiene una temperatura costante interna di 26 gradi. Puntare dunque sulla costruzione o riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale con questo materiale potrebbe favorire un risparmio anche del 50% di energia, specie in un Paese dal clima caldo-temperato come il nostro. E considerato che, secondo uno studio Enea, i consumi energetici delle abitazioni in Italia sono responsabili del 45% delle emissioni di CO2, a trarne vantaggio sarebbe anche l’ambiente.
di Laura Fabbro